LABORATORIO di disegno per ragazzi e adulti

Workshop di Libero Disegno Gestuale

Un percorso di “espansione creativa” tra segno, corpo e imperfezione.

All’interno di una società in cui siamo sempre più costretti a dimostrarci “performativi” e agire in modo individualista, questo laboratorio propone alcune attività di libera pratica creativa tramite cui ritrovare la bellezza del processo anziché del risultato finale, in un percorso alla scoperta del segno, del gesto, della ritrovata lentezza e della non-perfezione.

“Scarabocchi”, “Tentativi”, “Emotività” e “Sfida” sono le parole chiave di questa esperienza laboratoriale. L’obiettivo è consegnare ai partecipanti una parentesi d’arte in cui sospendere il giudizio (proprio e altrui) verso il risultato finale, per un’immersione nell’esperienza dell’adesso e delle “mani che fanno”.

scopri di più

Dettagli del Laboratorio

Le attività dell’esperienza

PARTE 1: IL SEGNO E LO SCARABOCCHIO COME ESPRESSIONE DI SÉ

 
  • Breve introduzione teorica:
tracciamo segni da sempre: l’esigenza innata di “lasciare una traccia”: alcuni esempi del segno nell’arte. Zentangle e Doodling: cosa sono, potenzialità creative e meditative. 

  • Attività pratica: secondo Arno Stern, famoso educatore tedesco, dentro ognuno di noi è presente un segno da tirare fuori, ed esprimerlo ci può aiutare ad evolvere. 
A partire da questo presupposto, l’attività sul segno sarà così svolta: 

  • Dal piccolo personale al grande condiviso: l’attività inizia cimentandosi con una serie di liberi “scarabocchi interiori” da realizzare utilizzando la tecnica dello Zantangle o del Doodling. Il supporto sarà un semplice foglio bianco quadrato; si utilizzerà la matita e penne a china nere (tipo Pilot). Una volta realizzato il proprio “scarabocchio personale”, ciascun partecipante lo incolla su un grande foglio bianco orizzontale che corre lungo tutta la parete, nel punto che preferisce. Ora, utilizzando pennarelli di diverse dimensioni e/o carboncini/fusaggine, partendo dal proprio quadrato, ognuno riprende ed espande gli scarabocchi lungo il foglio, andando ad ampliare sempre più il proprio gesto, che si fa man mano più corporeo. 
 
Il risultato sarà un “murales collettivo dello scarabocchio”, un piccolo rituale di liberazione del proprio personale “groviglio interiore”, in cui l’opera finale diventa una creazione partecipata da tutti. 

PARTE 2: LA LENTEZZA E IL CORPO COME STRUMENTI D’ARTE

 
  • La seconda parte di laboratorio seguirà la prima, continuando sul piano non performativo, libero di gesto, ma si focalizzerà sul movimento del corpo, l’inusualità percepita nell’utilizzare parti del corpo per disegnare che paiono non convenzionali. I materiali in questo caso faranno la differenza, ma inizialmente sarà a corpo libero. Ci saranno teli neri, bastoncini di legno, rotoli di cartone ect e nastro carta.
  • L’obiettivo è che il partecipante inizialmente utilizzi il proprio corpo per disegnare forme semplici come il cubo, il quadrato, il cerchio ect, mettendosi in ascolto con se stesso, e mettendosi in condizioni scomode; ad esempio se è mancino userà la destra. Oppure usando il pennarello con la bocca. Tutto il laboratorio sarà molto lento, perchè la respirazione lo necessita e per meglio comprendere che l’obiettivo non è in un lavoro finale, ma nel processo educativo artistico.
  • RESTITUZIONE FINALE: momento di condivisione tra partecipanti e conduttrici sull’esperienza vissuta assieme durante il laboratorio, anche grazie alle sensazioni suscitate dai risultati appesi a parete / stesi sul pavimento.
più info

1. Il segno nell’arte e la tessera-scarabocchio

Il laboratorio si apre con una breve presentazione della storia del segno e della traccia nella storia dell’arte. Subito dopo, a ciascun partecipante viene fornito un foglio quadrato 12×12 cm e, in ascolto di musica, ognuno realizzerà il proprio libero scarabocchio interiore secondo le indicazioni della conduttrice.

Vincoli: usare solo strumenti di colore nero (carboncini, penne, pastelli, inchiostro…), far aderire lo scarabocchio almeno in un punto del bordo del foglio; scarabocchiare liberi, lasciandosi trasportare dal flow della musica.

2. Dal piccolo personale al grande condiviso

In questa fase, i partecipanti posizionano la loro tessera-scarabocchio su un grande foglio, lungo 5 metri e ampio 80 cm e, utilizzando diversi materiali anche dagli spessori molto grandi (come pennarelli dalla punta grossa), e sempre guidati dalla musica, ampliano nella spazio, immettendo nell’operazione la dimensione corporea del gesto. La connessione col gesto proprio è altrui raggiunge un climax benefico e pacificatore.

3. Ripetizione del gesto ed espansione nello spazio

La conduttrice invita ciascuno a scegliere un oggetto semplice e a disegnarlo ripetutamente su 10 fogli, liberando via via il gesto e quasi dimenticando la forma di partenza.

Nell’ultima fase del workshop di disegno, i partecipanti pescano ciascuno un bigliettino che contiene le istruzioni per il prossimo step: dove disegnare (foglio piccolo, medio, grande) e con quali strumenti (penna, pennello…).

Chi pesca il bigliettino che dice “foglio grande”, deve munirsi anche di una lunga bacchetta a cui attaccare lo strumento, es. pennarello, e sperimentare così un’espansione corporea nello spazio, un prolungamento del proprio braccio: una bella sfida di disegno che si rifà alle celebri body extensions dell’artista performativa contemporanea Rebecca Horn.

richiedi info
domande, curiosità, idee

Desideri maggiori informazioni su questo laboratorio?

Contattaci senza impegno! Saremo felici di risponderti nel minor tempo possibile.

contattaci senza impegno