METODOLOGIA DELLA DIDATTICA CON L’ARTE

Il valore del learning by doing nell’Atelier d’Arte

Parole chiave del nostro approccio: imparare facendo, pensare con le mani, sospensione del giudizio, attenzione al processo anziché al mero risultato finale, forte attenzione all’emotività e al rispetto di ognuno.

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Il nostro approccio alla didattica laboratoriale con l’arte

Dare vita a un laboratorio d’arte significa accompagnare l’altro.

Ogni azione parte dal fattore più importante per noi: la persona. La pratica laboratoriale è una metodologia valida per tutti, per ogni età, nessuno escluso. Il potere dell’arte abbatte ogni qualsivoglia barriera e abbraccia tutti nella sua universalità.

Ma qual è il valore, il vantaggio strategico, dell’utilizzare l’arte come strumento di crescita? In che modo una (o, auspicabilmente, più) attività laboratoriale può agevolare la relazione di sviluppo e connessione armonica tra il bambino, il suo sé e il mondo?

L’arte possiede un linguaggio veicolare per eccellenza: gli artisti hanno sempre messo in scena vicende e pensieri umani dando vita alla costruzione di grandi narrazioni mitologiche, religiose e storiche, in una parola umane.

Utilizzare l’arte come mezzo educativo ci permette di mettere a disposizione di bambini e adulti una risorsa capace di immettersi nei processi culturali, della fantasia e dell’immaginazione, allenando la capacità di dare vita, e di utilizzare all’occorrenza, idee, metafore, messaggi visivi e concettuali tratti dall’esperienza artistica.

I cardini delle nostre azioni e intenzioni sono il rafforzarsi dell’intelligenza emotiva e artistica, dell’empatia e del senso di auto-efficacia uniti a una più piena comprensione e uno spunto di “innamoramento” per l’arte, che è linfa vitale del tempo dell’uomo. L’obiettivo durante un laboratorio, quindi, non è solo acquisire nuove competenze creative ed entrare in relazione con l’arte e la sua preziosa mentalità, ma avvantaggiarsi di tali esperienze – vissute in uno spazio inclusivo, gentile e di gruppo – al fine di far evolvere le proprie competenze relazionali per un miglior rapportarsi con se stessi, con gli altri (che siano umani, animali o ambienti naturali/antropici) e con il tempo in cui viviamo.

Perché laboratori con l’arte (contemporanea)?

Le opere d’arte, con la loro genesi e la loro storia, possono costituirsi come modelli paradigmatici del modo in cui tutto il sapere nasce, si consolida, si radica e permette a una cultura, a una storia collettiva, a una società di rappresentarsi”, scrive Marco Dallari in Arte per crescere.[1]

L’essere umano basa tutta la sua esistenza e il suo pensiero sullo scambio simbolico, uno scambio che va di continuo ridiscusso e nuovamente compreso, epoca dopo epoca, dove si assiste a scontri tra chi è più conservatore e chi invece più progressista: il mutamento è imprescindibile, tenere il passo non è però sempre immediato per tutti. Ecco perché frequentare un laboratorio d’arte tenuto da esperti può fare la differenza.

[1] Paola Ciarcià, Marco Dallari, Arte per crescere. Idee, immagini, laboratori, Erratacorrige, Bologna 2016, pag. 11

Metodologie di riferimento all’approccio didattico

Educare all’arte o educare con l’arte? Ciò che conta è il processo anziché l’aspettativa del risultato estetico finale. L’obiettivo è fornire non solo conoscenze, ma offrire soprattutto stimoli, domande aperte, connessioni inaspettate. Dopotutto, “i giovani non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere”,  ammoniva Quintiliano. Ciò significa invitare in primis noi mediatori culturali dell’arte a rileggerci per tentare di suggerire ai partecipanti la loro pienezza, le potenzialità creative, i talenti, per favorire l’impegno culturale e civile, la costruzione di rapporti affettivi e di solidarietà capaci di spingere fuori dall’isolamento e dalla disgregazione valoriale. In una parole, per coltivare la nostra umanità in tutte le forme possibili.

Bee-Art Atelier attinge importanti spunti di riflessione, tra gli altri, da colossi della pedagogia come Maria Montessori, Rudolf Steiner, Arno Stern, il celebre metodo Giocare con l’arte di Bruno Munari e il Reggio Emilia Approach®.

Arte per esplorare diversi tipi di intelligenza

Tra le skill più importanti all’interno della nostra società, oggi troviamo le abilità relazionali, ossia l’insieme di capacità – dette anche competenze relazionali – che riguardano il modo di comunicare, entrare in contatto e quindi relazionarsi con gli altri. Definiscono il comportamento e le modalità di interazione nei confronti di altre persone. Capacità di ascolto, capacità di individuare i propri bisogni e di accogliere quelli degli altri, comunicazione chiara ed efficace, attitudini al lavoro di gruppo, sono solo alcuni degli aspetti ascrivibili alle competenze relazionali.

Nei luoghi dove si vuole fare dell’arte una risorsa educativa e dunque soprattutto a scuola e nei momenti paralleli alla vita scolastica (es. corsi pomeridiani, workshop nel weekend, ecc…), le pratiche dell’arte si pongono come una preziosa risorsa per creare ponti di significato tra diversi ambiti (valore interdisciplinare) e momenti in cui i diversi tipi di intelligenze possano emergere e venire nutrite, al fine di non dare più solamente spazio al predominio dell’intelligenza logico-matematica del sistema uditivo su cui tanto si basa la scuola – e di conseguenza la vita di tanti bambini e di chi è ormai adulto – in Italia.

Quando – I momenti degli atelier

Le esperienze del Bee-Art Atelier sono pensate per assaporare il meglio offerto da ogni stagione: primavera, estate, autunno, inverno. Durante l’anno scolastico si privilegiano attività in relazione con il mondo scuola, con proposte laboratoriali studiate (anche ma non solo) con sguardo interdisciplinare e proattivo. Nella bella stagione, tutti fuori: sulla scia del metodo de La Scuola nel Bosco, si propongono attività a stretto contatto con gli animali e la natura.

bambini, ragazzi, adulti

Didattica dell’arte: riflessioni tra arte ed educazione

Ogni processo educativo ha il compito di condurre i destinatari a una rielaborazione personale e a una consapevole “ri-generazione culturale” sia a livello individuale che sociale. Per farlo con l’arte, è necessario partire da una metodologia didattica che consideri le poetiche e le pratiche artistiche come strumenti essenziali per attivare processi di conoscenza in grado di sensibilizzare l’individuo verso la realtà che lo circonda, aiutandolo a trasformarla in un’esperienza creativa.

Il concetto di educazione coinvolge tutti gli stimoli che ci provengono dal mondo esterno, dalle cure familiari ai contatti con il mondo della scuola. Interessa la crescita fisica e spirituale di ciascuno di noi. Ogni bambino che nasce porta in sé infinite possibilità, alcune sono comuni a tutti gli uomini, altre sono proprie e specifiche di ogni individuo. L’educazione è lo sviluppo di tutti gli aspetti della personalità umana, fisici, intellettuali, affettivi e del carattere.

Qualsiasi essere umano possiede potenzialmente l’intelligenza che lo conduce alla conoscenza graduale del mondo circostante e all’impiego di certi mezzi per impadronirsene e affermare se stesso. Ha già delle energie affettive da esprimere e delle naturali attitudini. Dipenderà in gran parte dall’educazione e dagli stimoli a cui viene sottoposta il fatto che quelle energie potenziali trovino il modo più compiuto e più equilibrato di realizzarsi.

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L’arte e il fare arte possono aiutare a…

  • Diventare individui maggiormente in accordo con le proprie emozioni e più predisposti all’empatia verso gli altri e verso di sé;
  • Coltivare le competenze emotive e relazionali oggi sempre più urgenti;
  • Sviluppare un sano senso di autoefficacia;
  • Educare a un innamoramento per l’arte, con conseguenti sentimenti cura e rispetto per i beni culturali;
  • Scoprire le abilità dell’empatia;
  • Incentivare l’utilizzo di forme di intelligenza che privilegiano l’analogia, l’immaginazione, l’esplorazione attraverso i sensi;
  • Imparare nuove strategie per porsi domande nel modo giusto e al contempo non aspettarsi sempre di trovare risposte giuste;
  • Accogliere l’errore come parte vitale del processo creativo;
  • Incrementare la famigliarità dei bambini con l’arte;
  • Scoprire una propria forma di creatività con cui dare vita a nuovi mondi.

Si tratta di elementi al centro di una complessa strategia di trasformazione del nostro modo di intendere la società, laddove l’intento è allargare lo spirito umano oltre ogni nazionalismo, ogni razzismo e ogni pregiudizio, con individui propensi alla gioia, al coraggio e alla collaborazione.

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